ISSN 2281-0994 | Italiano
PDF HQ | 64 pagine | 15,4 MB
CBR 96 dpi | 64 pagine | 15,7 MB
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Neuroscienze Anemos è nato nel novembre 2010 grazie ad un progetto di editoria culturale di Editrice La Clessidra e della Libera Università di Neuroscienze Anemos, che trova così con questa rivista l’opportunità di comunicare a un pubblico più vasto i risultati della propria attività convegnistica e di ricerca.
Le fonti privilegiate di Neuroscienze Anemos saranno perciò innanzitutto i resoconti di queste attività passate (2008-2010) e future, in modo da poter metter in circolazione ciò che merita di continuare a nutrire il dibattito. Le giornate di studio, i seminari, i cicli di lezioni o i singoli incontri che alimentano la rivista sono del resto, già per loro natura, un primo tentativo in direzione del compito di offrire una sintesi, la più chiara e comprensibile possibile, dei risultati più alti e degli strumenti interpretativi più accurati offerti da quel plesso di discipline, piuttosto eterogenee, raggruppate sotto la definizione di neuroscienze.
Il sito e il periodico diventano così il naturale complemento di quelle attività convegnistiche, all'interno delle quali vengono dibattuti temi tratti dalle scienze biomediche e dalla psicologia (sociale, individuale, linguistica, dinamica o del profondo ecc.), dalle cd. scienze culturali (sociali, umane o morali, che dir si voglia), dalla filosofia morale, dalla bioetica e neuroetica, dalla filosofia della mente. Si cercherà comunque di aprire ulteriori orizzonti contenutistici accanto alle discipline appena nominate, un'apertura verso temi come l’intelligenza artificiale, la logica, la gnoseologia e l'epistemologia, le scienze cognitive in genere, vale a dire quelle discipline metodologiche e formali che riflettono sulle stesse modalità conoscitive. Quegli ambiti di discorso trovano qui una loro seconda occasione di disamina ed elaborazione, che dovrebbe rinforzarli, anche retroattivamente e riepilogativamente.
In tempi di diffuso degrado ci è sembrata una necessità provare a ripartire da un'idea culturale e di confronto dialettico. L'inattualità del modo propositivo e delle stesse parole di cui abbiamo bisogno per descriverlo sono probabilmente l'ultimo e decisivo – sebbene indiretto – argomento a favore dell'urgenza dell'impresa.
Offriamo così ai nostri lettori, timidamente, ma con ferma convinzione, la sfida di questo progetto.
Le fonti privilegiate di Neuroscienze Anemos saranno perciò innanzitutto i resoconti di queste attività passate (2008-2010) e future, in modo da poter metter in circolazione ciò che merita di continuare a nutrire il dibattito. Le giornate di studio, i seminari, i cicli di lezioni o i singoli incontri che alimentano la rivista sono del resto, già per loro natura, un primo tentativo in direzione del compito di offrire una sintesi, la più chiara e comprensibile possibile, dei risultati più alti e degli strumenti interpretativi più accurati offerti da quel plesso di discipline, piuttosto eterogenee, raggruppate sotto la definizione di neuroscienze.
Il sito e il periodico diventano così il naturale complemento di quelle attività convegnistiche, all'interno delle quali vengono dibattuti temi tratti dalle scienze biomediche e dalla psicologia (sociale, individuale, linguistica, dinamica o del profondo ecc.), dalle cd. scienze culturali (sociali, umane o morali, che dir si voglia), dalla filosofia morale, dalla bioetica e neuroetica, dalla filosofia della mente. Si cercherà comunque di aprire ulteriori orizzonti contenutistici accanto alle discipline appena nominate, un'apertura verso temi come l’intelligenza artificiale, la logica, la gnoseologia e l'epistemologia, le scienze cognitive in genere, vale a dire quelle discipline metodologiche e formali che riflettono sulle stesse modalità conoscitive. Quegli ambiti di discorso trovano qui una loro seconda occasione di disamina ed elaborazione, che dovrebbe rinforzarli, anche retroattivamente e riepilogativamente.
In tempi di diffuso degrado ci è sembrata una necessità provare a ripartire da un'idea culturale e di confronto dialettico. L'inattualità del modo propositivo e delle stesse parole di cui abbiamo bisogno per descriverlo sono probabilmente l'ultimo e decisivo – sebbene indiretto – argomento a favore dell'urgenza dell'impresa.
Offriamo così ai nostri lettori, timidamente, ma con ferma convinzione, la sfida di questo progetto.
Arretrati
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